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fonte: FISCOSPORT (leggi tutto)
Proroga IVA per lo Sport ed il Terzo Settore
Il passaggio, già pianificato, al nuovo regime Iva per le ASD e SSD e gli ETS viene rinviato al 2026
Il governo ha annunciato una proroga al 2026 per l’entrata in vigore del nuovo regime IVA per il terzo settore e lo sport che sarebbe dovuta entrare in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2025.
Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA, inizialmente previsto per il 1° gennaio 2025, avrebbe comportato nuovi oneri per gli enti, tra cui l’apertura della partita IVA e l’obbligo del registratore di cassa.
Una prospettiva che, come ammesso dallo stesso Leo, “crea problemi”.
La proroga servirà a definire un sistema di “paletti” per l’applicazione dell’IVA, differenziandola in base alle dimensioni dell’ente e agevolando le realtà più piccole.
Tuttavia, la partita si gioca anche a Bruxelles. L’IVA è un tributo comunitario e la normativa italiana deve essere conforme alle regole europee.
Il governo italiano è in attesa di un parere dell’UE sul regime fiscale introdotto dalla riforma, che determinerà il destino di sodalizi sportivi e enti del terzo settore.
La proroga concede agli enti un anno in più per adeguarsi alle nuove disposizioni.
Un tempo prezioso, soprattutto per:
Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA, inizialmente previsto per il 1° gennaio 2025, avrebbe comportato nuovi oneri per gli enti, tra cui l’apertura della partita IVA e l’obbligo del registratore di cassa.
Una prospettiva che, come ammesso dallo stesso Leo, “crea problemi”.
La proroga servirà a definire un sistema di “paletti” per l’applicazione dell’IVA, differenziandola in base alle dimensioni dell’ente e agevolando le realtà più piccole.
Tuttavia, la partita si gioca anche a Bruxelles. L’IVA è un tributo comunitario e la normativa italiana deve essere conforme alle regole europee.
Il governo italiano è in attesa di un parere dell’UE sul regime fiscale introdotto dalla riforma, che determinerà il destino di sodalizi sportivi e enti del terzo settore.
La proroga concede agli enti un anno in più per adeguarsi alle nuove disposizioni.
Un tempo prezioso, soprattutto per:
- le piccole associazioni con risorse limitate;
- gli enti che devono ancora completare la digitalizzazione;
- le organizzazioni che necessitano di consulenza specializzata;
- le realtà che devono riorganizzare la propria struttura amministrativa.